Il Ministro del Lavoro Sacconi ha chiesto un cambiamento di politica da parte dei vertici della Thyssenkrupp, che, nello svolgimento del processo a seguito dell’incidente avvenuto nel 2007 all’interno dello stabilimento di Torino in cui morirono sette operai, ha chiesto ai sindacati di rinunciare all’azione legale in cambio dell’avvio della cassa integrazione in deroga per 30 lavoratori.
Sacconi nella lettera scrive:”ho appreso con grande stupore della rottura delle trattative tra codesta Società e le organizzazioni sindacali di categoria”.
Infatti solitamente nelle vicende similari si era sempre raggiunto un accordo di compromesso,laddove la richiesta della difesa della società apre uno scontro acceso tra le parti in causa.
I vertici societari si sono incontrati per intavolare delle trattative con le organizzazioni sindacali e la Regione Piemonte volte a convertire la Cassa Integrazione straordinaria di due anni in scadenza per i lavoratori del gruppo societario con la Cassa Integrazione in deroga.
L’incontro però non ha prodotto risultati positivi.
Nella missiva ha così continuato il ministro Sacconi:”ritengo, quindi, assolutamente indispensabile che codesta Società, a dimostrazione di spirito costruttivo e concreto buonsenso decida di ritornare sui propri passi e dichiari di voler chiedere la Cig in deroga, senza particolari vincoli che continuerebbero ad essere considerati irricevibili dalla controparte”.
In definitiva il governo è intervenuto sulla vicenda per cercare di evitare ulteriori polemiche sulla gestione dei lavoratori e consentire agli stessi grazie all’utilizzo degli ammortizzatori sociali di continuare ad essere legati alla società.
A tal proposito deve essere ricordato l’intervento di consenso alla missiva di Sacconi da parte del Segretario Generale Gcil Guglielmo Epifani, che ha ribadito la necessità di seguire la via del buonsenso da parte dei vertici ThyssenKrupp:”Ancora una volta la ThyssenKrupp non ha una posizione che si dovrebbe avere”.